WORDS-CARE: IL TEMPO E L'ARTE

La cura della pelle attraverso cosmetica e medicina estetica condivide con il restauro conservativo delle opere d'arte l’approccio preventivo, interventi riparativi mirati e l’uso di tecnologie avanzate per preservare bellezza e integrità. Entrambi richiedono cure regolari e rispettano l’identità originale, puntando a rallentare l’invecchiamento e garantire longevità. 

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Sara Abram - Segretario generale Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" - Contributor del progetto #MyBeautyMyChoice

Prendersi cura di un’opera

Ovvero di noi stessi. Irripetibili, esattamente come un quadro o una scultura. Ma allo stesso tempo soggetti alle leggi del tempo.

Il parallelismo tra la cura della pelle attraverso cosmetica e medicina estetica e il restauro conservativo delle opere d'arte è ricco di spunti, poiché entrambi i campi condividono approcci e obiettivi simili: prevenire i danni, riparare i segni del tempo e preservare il patrimonio di bellezza, come racconta Sara Abram, Segretario generale presso Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" (TO), e contributor di My Beauty My Choice, il progetto firmato Filorga che dà voce alle storie di bellezza di donne e uomini: “Prendersi cura del nostro Patrimonio Culturale con dedizione e costanza è la chiave per una cultura della conservazione che guarda al futuro. Il restauro rappresenta solo l’ultimo passo di un percorso che inizia con l’analisi approfondita e lo studio delle opere. Oggi, i programmi promossi dal CCR si concentrano sempre più su prevenzione e cura continua, attraverso un attento monitoraggio e una manutenzione regolare”, dice Abram. “Così come in medicina si agisce sulle cause anziché solo sui sintomi, nella conservazione si mira a ridurre i rischi che le opere affrontano nel corso della loro esistenza: dall’esposizione e movimentazione, all'interazione con l’ambiente e le attività umane. La conservazione preventiva è disciplina essenziale per il futuro. Grazie a questa visione, possiamo prolungare la vita delle opere e garantire la loro trasmissione alle generazioni future, permettendo loro di godere di questa straordinaria eredità”.  

Filorga da sempre sensibile al tema della valorizzazione della bellezza ha deciso di supportare il lavoro della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” offrendo una borsa di studio della durata di 8 mesi, con inizio a settembre 2024, per il restauro della tela di Nene Martelli del 1952 Ritratto di fanciulla con cappottino rosa. La borsa di studio è stata assegnata alla giovane Ilaria Sterrantino, neo laureata in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali presso l’Università di Torino.

Una visione condivisa

E così come il restauro conserva l'autenticità dell’opera, rispettandone i materiali, la tecnica e l’aspetto originale, evitando alterazioni irreversibili o invasive, così l’approccio estetico moderno predilige soluzioni che rispettino l’identità della persona. In entrambi i campi, l'obiettivo è garantire la longevità e la bellezza originale, grazie a un approccio bilanciato tra prevenzione, cura e interventi mirati. Ciascuno di noi, così come un’opera d’arte, è un “capolavoro” che merita attenzione continua, sensibilità e rispetto per affrontare il trascorrere del tempo in armonia.

Anche in cosmetica e in medicina estetica la prevenzione è centrale per prevenire i segni del tempo. Formule idratanti, sieri, filtri solari e trattamenti antiossidanti vengono adottati per proteggere la pelle dai fattori di invecchiamento come raggi UV, inquinamento e disidratazione. Questi interventi rallentano i processi di degrado e mantengono il tessuto cutaneo in salute. 

E quando la tracce del passare del tempo si fanno visibili, si ricorre a trattamenti riparativi come bendaggi lipidici, peeling chimici, laser, filler o iniezioni rivitalizzanti, che agiscono sui segni già presenti senza stravolgere l’equilibrio naturale del viso. 

Allo stesso modo, durante il restauro conservativo di un’opera che presenti alterazioni o danni visibili, si interviene con tecniche minimamente invasive, come il consolidamento di strati pittorici, la pulitura delle superfici o il ritocco cromatico, per ripristinare la sua integrità estetica e strutturale.

Tecnologie avanzate

Oggi la cosmetica si avvale di strumentazioni diagnostiche e di trattamento, come scanner cutanei, radiofrequenza e laser, che consentono di analizzare la pelle in profondità e agire con precisione mirata, garantendo risultati personalizzati e sostenibili.  Allo stesso modo, i restauratori usano strumenti tecnologici avanzati, come la fluorescenza UV, la riflettografia IR e le analisi a raggi X, per comprendere la struttura interna delle opere e pianificare interventi che rispettino i materiali originali: “I laboratori scientifici svolgono un ruolo cruciale, non solo supportando gli sforzi di restauro e le attività educative, ma anche fungendo da elemento all'avanguardia nei progetti di ricerca nazionali e internazionali. Le tecniche diagnostiche utilizzate al CCR, principalmente non invasive, permettono di vedere oltre il visibile: penetrare l’interno delle opere per determinare lo stato di conservazione e la loro struttura interna”, spiega Abram.

Il tempo e i rituali

L’efficacia della strategia antiage ha come alleato proprio il tempo. Cure costanti e routine personalizzate e periodiche aiutano a mantenere i risultati ottenuti e prevenire nuovi inestetismi. Proprio come accade con le opere d’arte attraverso monitoraggi regolari e azioni di pulitura per evitare che polvere, inquinamento o sbalzi ambientali possano compromettere il loro stato di conservazione: “Così come il benessere personale richiede cure quotidiane, anche le opere d'arte hanno bisogno di attenzioni costanti e azioni mirate per preservare la loro bellezza e integrità”, spiega Abram. “Il percorso di cura continuativa si basa su azioni regolari, finalizzate a mantenere l’equilibrio chimico, fisico e strutturale delle opere. Si interviene mentre le opere sono ancora in buone condizioni, spesso subito dopo un restauro, attivando protocolli di monitoraggio e cura che, come accade per le persone, osservano il "benessere fisico" dei manufatti in relazione all'ambiente.”

Esempi concreti? Il controllo dell’irraggiamento solare: filtri speciali per finestre di musei e palazzi proteggono le opere dai danni della luce diretta. Allo stesso modo, semplici pratiche di pulitura, come la rimozione di depositi superficiali, evitano che la polvere si accumuli e reagisca con i materiali, preservando così la “salute” delle opere”. Lo stesso vale per la pelle, il nostro organo più esteso che ci protegge e che va protetto e curato ogni giorno.

 

QUESTO ARTICOLO È STATO ISPIRATO DA GLOBAL-REPAIR ADVANCED 

 

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