Words-care : Ritmi circadiani
Per capire i ritmi circadiani è richiesto un esercizio di fantasia: proviamo a immaginare gli esseri viventi come danzatori che trascorrono l’esistenza…“in cuffia”, affinché i propri processi biologici si svolgano secondo una partitura silenziosa, ciclica e ancestrale, sincronizzata con la rotazione della Terra attorno al proprio asse e attorno al sole.
Artist Pax Paloscia
Il ritmo circadiano, dal latino circa diem, intorno al giorno, è un fenomeno che regola le più importanti funzioni di tutti gli organismi, come la temperatura, l’alternanza sonno-veglia, la pressione cardiaca e il metabolismo. La sua scoperta si deve ai medici Jeffrey Hall, Michael Rosbash e Michael Young, che nel 2017 hanno vinto a pari merito il Nobel per la Medicina.
Tieni il ritmo
Il ritmo circadiano è endogeno, innato, e si divide in fase diurna, durante la quale vi è un’elevata attività metabolica, e in fase notturna, preposta invece al riposo e alla riparazione. A loro volta, queste fasi sarebbero scandite in intervalli di tre ore con attività e ormoni dominanti ben precisi: dalle 6 del mattino alle 18 prevarrebbe il cortisolo, l’ormone dello stress, che permettere di essere vigili e attivi; dalle 18 alle 6 del mattino corrisponderebbe a un graduale aumento della melatonina, l'ormone del riposo, che raggiunge il suo picco dalle 23 alle 3 di notte, le cosidette “Golden Hours” deputate al sonno profondo e alla rigenerazione cellulare.
Una fase, quest’ultima, che può non essere uguale per tutti. Esistono infatti delle preferenze “genetiche” personali che fanno sì che ognuno di noi abbia un suo cronotipo, ovvero un profilo “notturno”. Si stima, infatti, che il 70% degli esseri umani abbia un cronotipo “tipico” che copre un arco di riposo notturno che va dalle 23 alle 7 del mattino, e che vi siano poi due gruppi che si scostano dallo standard: i gufi che restano attivi oltre le 23 e le allodole che preferiscono invece anticipare l’orario del sonno e risultano attive già all’alba.
Qualunque sia il cronotipo…
…la pelle ama la notte. Durante il sonno, infatti, quando i maggiori organi del corpo sono inattivi, la pelle si rigenera approfittando di un maggiore afflusso di sangue che le permette di espellere le tossine e assorbire al meglio gli attivi dei cosmetici. Questo avviene grazie al picco di melatonina che, oltre a favorire il sonno, mantiene regolari i livelli di idratazione dell’epidermide e contrasta la proliferazione dei radicali liberi. Inoltre di notte, in assenza dei raggi Uv, avviene la sintesi del collagene, la maggiore proteina della pelle, responsabile della sua elasticità e del tono.
Dal tramonto all’alba, la nostra pelle pensa a sé e può essere supportata nel suo processo di rigenerazione con prodotti esfolianti, che la aiutino nel turnover cellulare, e soin ricchi di antiossidanti e attivi che supportino i meccanismi di autoriparazione.
QUESTO CONTENUTO E' STATO ISPIRATO DA SLEEP&PEEL 4.5
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